Manga: Le 5 caratteristiche
I Manga. In un blog che tratta di arte, cultura e storia del Giappone prima o poi doveva arrivare un post sui famosi fumetti giapponesi che, negli ultimi anni, hanno avuto un impatto incredibile sull’immaginario collettivo in tutto il mondo, tanto da dar luogo ad una vera e propria industria di riferimento. Definirli semplicemente “fumetti” sarebbe oltremodo riduttivo visto che oggi i manga, nell’industria editoriale nipponica, occupano una posizione di primo piano alimentando un mercato da centinaia di milioni di yen annui.
E non stiamo parlando solamente di editoria perché il clamoroso successo dei manga, dopo aver varcato i confini nazionali nei primi anni 90, ha dato vita ad una serie di mercati paralleli ispirati proprio ai personaggi dei fumetti giapponesi. Gadget, costumi, giocattoli, riproduzioni artistiche, statuine, hanno letteralmente invaso il mercato ed anche l’industria cinematografica non è rimasta insensibile davanti al fascino di questo genere.


In particolare, le “Action Figure” dei protagonisti sono molto collezionate anche per il loro livello di qualità e precisione offerta come si può certamente notare da questa figura collezionabile di Shoto Todoroki, eroe del fumetto “My Hero Academia”, della Tsume Arte in vendita sul nostro sito.
Il mondo fluttuante
Ora non vorremmo scrivere della storia e delle particolarità dei fumetti giapponesi che, al giorno d’oggi, sono ampiamente note, ma trattare un simile argomento senza dare qualche piccolo cenno storico ci sembra comunque riduttivo anche perché, come avrete certamente intuito leggendo altri post del nostro blog, a noi la storia del Giappone piace tremendamente.
La nascita dei manga, termine che in giapponese possiamo tradurre approssimativamente come “disegni umoristici” si deve alle “immagini del mondo fluttuante”, Ukiyo-e in giapponese, delle immagini incise su tavole di legno e impresse con l’inchiostro. Queste silografie raffiguravano scene di vita quotidiana o illustrazioni che corredavano piccole poesie. Tuttavia, prima della diffusione di queste stampe, già erano in circolazione dei “Toba Ehon”, dei rulli illustrati che i Ronin, samurai senza padrone del periodo Edo, disegnavano per passare il tempo illustrando scene umoristiche di vita quotidiana.
Fatto sta che Katsushika Hokusai, uno degli artisti più apprezzati dell’epoca, pubblicò nel 1814 una serie di disegni chiamati “Hokusai Manga” in cui, grazie all’interazione tra immagini, frasi e personaggi, si poteva riconoscere con chiarezza lo stile dei fumetti di oggi.
Queste vignette si sono poi evolute adattandosi alle esigenze e ai gusti della società giapponese ed oggi, i manga spaziano in una vasta gamma di generi, soddisfacendo una varietà di lettori di tutte le età.
Le caratteristiche dei Manga
Ma quale sono le caratteristiche dei fumetti giapponesi? La prima, che poi è quella più tipica, è il senso di lettura che si differenza da quello dei fumetti occidentali per il fatto che si leggono a partire da quella che per noi è la fine dell’albo. Il senso di lettura va da destra verso sinistra rispecchiando la tradizione di scrittura giapponese che procede in modo opposto rispetto alle lingue occidentali.

Ad eccezione della copertina, poi, sono stampati in bianco e nero anche se poi le tante varianti, con pagine a colori, sono oggi sempre più diffuse.
Un’altra caratteristica unica riguarda l’aspetto grafico che è molto particolare e facilmente riconoscibile. Le illustrazioni sono caratterizzate da linee pulite, dettagli precisi ed espressioni facciali molto espressive.
L’ampia varietà di generi disponibile è uno dei motivi per il quali i manga sono così apprezzati. Una diversità in grado di attirare una vasta tipologia di lettori. Tante sono le categorie in cui si classificano. Ci sono gli Shonen e gli Shojo rivolti ai lettori adolescenti e alle giovani lettrici e poi i Seinen, che narrano vicende realistiche e profonde e destinati ad un pubblico più adulto. I Komodo, invece, si rivolgono ad un pubblico molto più giovane. C’è da dire che in Giappone i manga vengono pubblicati su riviste di fumetti come Weekly Shonen Jump o Big Comic che li fanno conoscere al grande pubblico.
Inoltre, possiamo senz’altro affermare che il successo dei manga deriva certamente dalle trasposizioni animate che, negli anni 80 e 90, hanno fatto conoscere al grande pubblico personaggi con Goldrake, Dragon Ball ed Holly e Benji, per un fenomeno ancora attuale che sembra essersi spostato al grande schermo come dimostrano i recenti successi di One Piece, Demon Slayer, Haikyu e Blue Lock.
I più venduti
Ma quali sono i manga più venduti? Per stilare questa particolare classifica ci siamo rivolti a Wikipedia che fornisce una lista, abbastanza attendibile, dei manga più venduti fino ad oggi. Al primo posto troviamo l’inossidabile One Piece di Eiichiro Oda uno shonen creato nel 1997 e tutt’ora ancora in corso che ha venduto approssimativamente 521 milioni di copie. Al secondo posto troviamo il seinen Golgo 13 di Takao Saito mentre il famoso Detective Conan di Gōshō Aoyama è al terzo posto. Tra le serie più amate troviamo poi Dragon Ball, del compianto Akira Toriyama, Naruto di Masashi Kishimoto e Doraemon di Fujiko Fujio.
E la situazione in Italia? Da noi dipanarsi tra varie classifiche riportate da testate web specializzate è abbastanza complesso anche se l’Associazione Italiana degli Editori pubblica mensilmente una classifica dei fumetti più venduti del mese. Kaiju n.8 di Naoya Matsumoto, uno shonen ambientato in un mondo in cui i mostri chiamati Kaijiu non fanno certo dormire sonni tranquilli, è il manga più venduto del mese di giugno seguito da Chainsaw Man uno shonen scritto e disegnato da Tatsuki Fujimoto il cui titolo, letteralmente “Uomo motosega”, è tutto un programma.
Come abbiamo visto i fumetti giapponesi sono oramai un fenomeno culturale che ha stupito un po’ tutti conquistando, soprattutto nell’ultimo decennio, un vasto pubblico. Storie coinvolgenti e illustrazioni ben curate e sorprendenti, sono in grado di offrire un’esperienza di lettura molto coinvolgente.